Le imprese fanno ecosistema e vincono la sfida dell’innovazione
L’Open Innovation è un modello di innovazione sempre più praticato per mantenere e migliorare il proprio vantaggio competitivo. Come tale strategia è praticata nel territorio regionale è l’obiettivo del report “Open Innovation in Emilia-Romagna
Mappatura Innovazione Aperta” pubblicato da ART-ER e realizzato in collaborazione con Oper.Lab, l’Osservatorio per l'Open Innovation del Dipartimento di Scienze aziendali dell'Università di Bologna, e la società di informazioni creditizie, business information e supporto decisionale Crif.
L’indagine, iniziata quattro anni fa, ha portato alla costruzione di un database che attualmente comprende 176 aziende, di cui circa il 70% PMI, che hanno restituito, tramite questionario, il proprio modus operandi. Il campione è composto prevalentemente da piccole
e medie imprese (fino a 250 dipendenti) che assommano al 44% del totale. Le micro imprese sono pari al 26%. Il restante 30% del totale invece è composto da grandi imprese (da 251 fino ad oltre 1.000 dipendenti). Le 176 aziende si ripartiscono geograficamente, rappresentando tutte e 9 le province dell'Emilia-Romagna.
La maggioranza ha sede nelle province di Bologna (36,6%), Modena (15,9%) e Reggio Emilia (13,6%). Il campione è inoltre composto da imprese con diversi livelli di esperienza negli ambiti di specializzazione dalla Smart Specialization Strategy regionale (S3) e che corrispondono ai diversi Clust-ER dell’Emilia-Romagna. Ad essere maggiormente rappresentati sono i temi della meccatronica e motoristica, a cui appartiene il 29,5% delle imprese considerate; dell'innovazione nei servizi, a cui afferisce il 22,2% delle aziende, e dell’agroalimentare (il 13,6% del campione), che hanno value chain preponderanti per il sistema economico regionale.
La maggior parte delle imprese ha avviato progetti di Open Innovation da almeno due anni, con circa il 40% che ha dichiarato di essere impegnato in questa pratica da 2 a 5 anni, oltre a un ulteriore 18,8% di imprese con oltre 6 anni di esperienza. La dimensione aziendale non sembra influenzare significativamente il numero di anni di esperienza nell'ambito dell'Open Innovation. Circa il 12,5% delle imprese ha un'esperienza che supera i 10 anni in questo campo. Il modello di business più ampiamente adottato tra le aziende, con una percentuale del 62%, è il modello B2B, ovvero "business- to-business". Questo modello commerciale implica che i clienti diretti delle aziende sono altre imprese, che possono operare nei settori industriali, commerciali o dei servizi. Il 24,4% delle aziende si identifica invece con il modello B2B2C, "business-to-business- to-consumer".
Questo modello caratterizza realtà con processi economici ibridi, in cui l'azienda produttrice funge anche da intermediario nei confronti dei clienti dei propri clienti industriali. Al terzo posto, con un 11,9% del campione, si colloca il modello B2C, "business-to- consumer". Questo modello implica che vende direttamente il suo prodotto o servizio al consumatore finale, senza intermediari aziendali. Infine, solo il 2% delle aziende, composto da una grande impresa e una micro impresa, adotta il modello B2G, "business-to- government". Si tratta di aziende che lavorano per la pubblica amministrazione, partecipando a bandi di gara e appalti per fornire beni o servizi.