Study visit nei Paesi Bassi: una delegazione dall’Emilia-Romagna per approfondire strategie e servizi per l'attrazione e la valorizzazione dei talenti

Study visit nei Paesi Bassi: una delegazione dall’Emilia-Romagna per approfondire strategie e servizi per l'attrazione e la valorizzazione dei talenti

Dal 25 al 28 novembre scorso una delegazione emiliano-romagnola ha partecipato alla study visit nei Paesi Bassi organizzata da ART-ER per comprendere meglio e approfondire buone pratiche in materia di attrazione e trattenimento dei talenti, come da Legge Regionale nr 2/2023 sull’Attrazione, trattenimento e valorizzazione dei talenti.

I contesti locali

Sul fronte dei contesti locali, negli incontri con le realtà di Brainport Eindhoven, di Holland Expat Center South e di Utrecht International Center, la delegazione ha avuto modo di conoscere le modalità tramite cui viene dato supporto ai talenti e alle loro famiglie sia per quanto riguarda l’adempimento di procedure burocratiche, sia per l’informazione e l’orientamento su iniziative ed eventi pubblici utili per favorire l’integrazione socio-culturale dei nuovi arrivati nel contesto locale. In particolare, tramite la formula “one-stop shop”, queste realtà offrono assistenza integrata su procedure burocratiche come ad esempio rilascio del permesso di soggiorno o visto, registrazione presso il municipio, iscrizione all’assicurazione sanitaria, carta di identità digitale, ecc., ma anche nel supporto per la partecipazione ad eventi e occasioni di networking per facilitare l’inserimento dei talenti nella comunità locale.

Le realtà accademiche

Per quanto riguarda invece le realtà accademiche incontrate, la delegazione ha partecipato a diverse presentazioni, tra cui quelle di Fontys University of Applied Sciences, HKU University of the Arts e HKU Utrechts Conservatory, che hanno condiviso la propria esperienza nel promuovere le sinergie tra mondo dell’accademia e territorio, attraverso un’offerta formativa contraddistinta da un approccio prevalentemente pratico alle materie, che permette agli studenti anche di lavorare a stretto contatto con aziende e realtà del territorio. Le università permettono inoltre uno scambio multidisciplinare costante tra gli studenti di materie scientifiche ed umanistiche, al fine di creare sinergie e stimolare la creatività.

I referenti dell’Università di Utrecht

Il gruppo ha in ultimo incontrato i referenti dell’Università di Utrecht, che hanno dato evidenza a strategie e modelli volti ad alimentare la diffusione dell’innovazione a livello regionale attraverso partnership mirate di livello regionale, nazionale ed internazionale, per la creazione di comunità di ricerca d’eccellenza, che superino i confini accademici tradizionali e puntino a collegare reti regionali e internazionali composte da istituti di ricerca, organizzazioni governative e non governative, e aziende. Attraverso lo sviluppo di hub interdisciplinari, infatti, l’Università di Utrecht cerca di favorire collaborazioni durature con stakeholder pubblici e privati, che possano portare benefici concreti, sociali ed economici, sostenibili, e di lungo periodo anche grazie alla permanenza sul territorio di studenti, ricercatori e futuri professionisti.

Dalle occasioni di scambio con i colleghi olandesi è emerso un quadro chiaro: le strategie messe in atto dai vari soggetti mirano al benessere dei talenti e delle loro famiglie, tramite l’offerta di un ampio ventaglio di servizi e una stretta collaborazione tra istituzioni accademiche, imprese e amministrazioni locali quali elementi essenziali per costruire un ecosistema competitivo e inclusivo.

Tra gli aspetti chiave toccati durante la visita, è emerso in particolare come la stessa collaborazione tra istituzioni, accademia e imprese è indispensabile per comprendere i fabbisogni del territorio e costruire azioni mirate e flessibili per l’attrazione e il trattenimento dei talenti.

Approfondimento