Digitalizzazione e competenze per il turismo: il contributo del progetto Skills Intelligence Emilia-Romagna
Giovedì 4 aprile si è svolto l’evento Idee e percorsi di innovazione per un turismo sostenibile organizzato dal Clust-ER Turismo e da ART-ER, durante il quale è stato illustrato il panel “Digitalizzazione e competenze per il turismo” sul tema della sfida delle competenze per il settore del turismo. Nel suo contributo, Lara Porciatti, coordinatrice del progetto Skills Intelligence Emilia-Romagna di ART-ER, ha proposto alcuni spunti di riflessione sia sulla domanda attuale che sugli scenari futuri che impatteranno la richiesta di competenze e la domanda di profili professionali.
La fotografia della richiesta di competenze ad elevata specializzazione che si ricava dallo strumento Skills Intelligence Emilia-Romagna, che dal 2023 vede anche una nuova area dedicata all’ambito di specializzazione S3 Turismo, ci mostra un settore caratterizzato dalla pervasività e trasversalità, in cui convergono: centralità del territorio, valorizzazione delle competenze distintive, qualità del sistema relazionale, innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità ambientale e sociale.
Dalla fonte degli annunci di lavoro online, emerge che i profili a più alta qualificazione valgono il 20% dei 37,9 mila annunci totali (con una netta prevalenza delle professioni tecniche che rappresentano il 14,0% del totale, a fronte del 3% dei manager e dirigenti e del 4% delle professioni intellettuali e scientifiche), mentre quelli a media qualificazione valgono il 58% degli annunci totali, a fronte di un restante 22% di annunci relativi a figure poco qualificate.
Le professioni a più alta qualificazione
Dal punto di vista territoriale gli annunci a più alta qualificazione risultano meno concentrati nelle province emiliane come accade negli altri ambiti di specializzazione: dietro al primato di Bologna (29%), si posiziona Modena (13%) e poi Ravenna, Parma e Rimini con il 10% ciascuna. A seguire le restanti province con quote percentuali inferiori al 10% degli annunci totali.
La componente terziaria concentra il 95% degli annunci totali relativi ai profili ad alta specializzazione. Più nel dettaglio circa il 35% si concentra nel settore dell’alloggio e ristorazione e un altro 25% nel settore del noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese.
Le competenze più richieste
Tra le professioni ad alta qualificazione più richieste prevalgono alcune figure tecniche quali gli organizzatori di conferenze ed eventi (con l’11,5% degli annunci), gli addetti a mansioni amministrative ed esecutive (5,6%). Tra le figure ad elevata specializzazione prevalgono invece gli specialisti della pubblicità e del marketing (3,6% degli annunci). In termini di difficoltà di reperimento le professioni più richieste scontano una media difficoltà, mentre le più difficili da reperire risultano le professioni dei direttori (ricercati dal 2,4% degli annunci rivolti a profili ad alta specializzazione) e i capi ufficio (2,5% degli annunci).
Le tipologie di competenze più richieste dagli annunci che ricercano figure tecniche, specialisti e manager nel settore del turismo, notiamo che le competenze trasversali sono fortemente richieste, con in testa la capacità di cooperare (71%) e la adattabilità/flessibilità (66%). In termini di conoscenze, le lingue straniere emergono nel 45% e la gestione del personale nel 44% dei casi. Il 41% degli annunci prevede l’utilizzo di strumenti informatici e digitali. Inoltre, si richiede di pensare in modo creativo nel 38% dei casi e il 28% degli annunci richiede la capacità di problem solving.
Anticipazi0ne dei bisogni di competenze e macrotrend
Quando parliamo di anticipazione dei bisogni di competenze è però utile segnalare che il turismo è un’industria in grande evoluzione e con la necessità di continuo aggiornamento, basti pensare ad altri macrotrend che contribuiscono al cambiamento del contesto:
- L’invecchiamento della popolazione, quindi sia dei turisti che visitano la nostra regione, sia dei lavoratori che operano nel settore turistico, porta a necessità di upskilling e reskilling.
- L’aumento di quelli che sono chiamati Nomadi Digitali, che vedono il luogo di villeggiatura combaciare con il luogo di lavoro, crea la necessità di nuovi servizi e di nuovi fabbisogni.
- La promozione sempre più spinta di territori più marginali, porta ad aumentare il turismo in luoghi non ancora attrezzati, sia a livello di infrastrutture, sia a livello di competenze.
Inoltre, il turismo come fenomeno e come settore può contribuire esso stesso alla capacità attrattiva dei luoghi e delle città verso competenze provenienti da altri territori: si pensi infatti a quanto incide l’esperienza turistica positiva rispetto alla scelta successiva di scegliere di trasferirsi in un luogo per studiare o lavorare.
Il panel è proseguito con gli interventi di Pietro Fantini, del Clust-ER Turismo, Emanuele Burioni, di APT Servizi, Andrea Sabbioni, del Clust-ER Innovate e Sofia Santinato di Welevel Academy, che hanno approfondito questioni quali: la necessità di avvicinarsi alle imprese per operare un processo di innovazione incrementale; l’importanza di un aggiornamento dell’aspetto informativo e promo-commerciale del turismo; il ruolo fondamentale della formazione del personale in un settore sempre più eterogeneo, che necessità di competenze sempre più trasversali e la cui digitalizzazione richiede una sempre maggiore flessibilità dell’apprendimento.