Transizione digitale. Industrie culturali e creative, a Bologna due giorni di eventi con ospiti internazionali
L'Unione Europea convoca le imprese culturali e creative, l'Emilia-Romagna risponde candidandosi a diventare snodo strategico per queste attività, grazie alla nascita a Bologna, nel 2024, di un centro europeo dedicato all'innovazione nella cultura.
Bologna sarà, infatti, uno dei sei Co-location centre, che fungeranno da punto di accesso alle opportunità offerte dalla EIT Culture & Creativity, la più grande rete di innovazione europea per rafforzare e trasformare le industrie e i settori culturali e creativi. Forte di una filiera delle industrie culturali e creative che nel territorio regionale conta circa 39mila unità locali e 95mila addetti, con un valore aggiunto che per il 2022 è stimato intorno ai 5,8 miliardi di euro.
Se ne è discusso in occasione delle Giornate europee per la cultura e la creatività nel capoluogo emiliano il 12 e 13 ottobre, nella Biblioteca Guglielmi e a Palazzo d'Accursio, in una delle 6 tappe del calendario di iniziative ospitate, oltre a Bologna, dalle altre 5 città che condividono l'obiettivo di investire e investigare sulla relazione tra creatività e tecnologie: Amsterdam, Barcellona, Košice, Helsinki e Vienna.
L'evento, organizzato dalla Regione attraverso ART-ER, con il supporto del Comune di Bologna e la collaborazione dell'Università di Bologna, della Fondazione Fitzcarraldo e del Consorzio Materahub, ha richiamato sotto le Due Torri esperti di tutto il mondo.
La manifestazione si è svolta nell'ambito dell'EIT Culture & Creativity (dove EIT sta per European Institute of Innovation and Technology, organismo dell'Unione Europea), la più grande comunità dell'innovazione e della conoscenza europea, rappresentata a Bologna dal CEO (chief executive officer) Bernd Fesel.
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