Bioeconomia: eletto il nuovo Consiglio Direttivo del Cluster Spring
L’Assemblea dei Soci del Cluster Spring riunitasi ieri a Roma ha nominato il nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2023-2026. Nella parte pubblica il convegno ha visto come protagonisti diversi stakeholder della bioeconomia circolare che si sono confrontati sulla bioeconomia come strumento necessario per promuovere un’Italia più sostenibile e competitiva e per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal.
“Il nostro Paese costituisce un naturale hub per la bioeconomia circolare, con competenze all’avanguardia ed impianti per una serie di bio-prodotti unici, nonché progetti concreti che hanno già dimostrato di poter fare di più con meno, risparmiando risorse ed energia,
riducendo le emissioni di CO2 e rigenerando i territori. Del resto, la bioeconomia circolare rappresenta un perfetto ponte di connessione tra economia ed ecologia. Si tratta di una grande opportunità, perché la transizione deve interessare l’intera società e non può prescindere dai
territori e da soluzioni diversificate in cui i target sono comuni, ma le modalità per raggiungerli richiedono ampi spazi di imprenditorialità, di creatività e di sperimentazione. Per l’Italia, tra gli stati più avanzati del settore, sarà indispensabile essere in grado di rappresentare a livello europeo questo modello made in Italy, basato su ricchezze e diversità locali, un concreto caso studio, un antidoto ad approcci top down particolarmente pericolosi nel contesto socioeconomico e geopolitico attuale.” - È quanto ha affermato Catia Bastioli, Presidente di SPRING - il ClusterItaliano della Bioeconomia Circolare.
L’assemblea di SPRING è stata inoltre l’occasione per assegnare lo SPRING Media Award dedicato a Raul Gardini a quei comunicatori che più si sono spesi per diffondere i temi della bioeconomia circolare e più in generale della sostenibilità ambientale. Ad aggiudicarsi la prima edizione è stato Edoardo Vigna, giornalista de “Il Corriere della Sera”. Queste le motivazioni annunciate dalla Presidente Bastioli “Per il suo racconto lucido e articolato della bioeconomia circolare e dei temi più generali della sostenibilità ambientale. Con i suoi articoli e le sue inchieste ha saputo offrire uno sguardo continuo e profondo sugli effetti drammatici del cambiamento climatico, favorendo una nuova consapevolezza nell’opinione pubblica italiana.”
La bioeconomia
In Italia l’ultimo Rapporto sulla Bioeconomia in Europa di Intesa Sanpaolo, realizzato in collaborazione con il Cluster SPRING e Assobiotec-Federchimica, ha messo in evidenza come il valore della produzione della bioeconomia in Italia nel 2022 sia stata di 415,3 miliardi di euro con circa 2 milioni di occupati.
Considerando Francia, Germania, Italia e Spagna nel complesso, la Bioeconomia ha generato nel 2022 un output di circa 1.740 miliardi di euro, occupando oltre 7,6 milioni di persone. L’Italia si posiziona al terzo posto in Europa per valore della produzione, dopo Germania (583,3 miliardi) e Francia (452 miliardi) e al secondo porto per occupazione, seguita da Francia (1,9 milioni) e Spagna (1,6 milioni).
Il 2022 si è chiuso in crescita per tutti i settori afferenti alla Bioeconomia, confermando il recupero già osservato nel 2021. Il contributo più rilevante alla crescita del Bioeconomia nel 2022 è quello della filiera agro-alimentare. In Italia spicca la filiera della moda, con un peso sul totale della Bioeconomia superiore all’11%, contro valori di poco superiori al 2% in Spagna e Francia, e sotto il 2% in Germania.
La quota bio-based del Sistema Moda italiano (che include la filiera del tessile-abbigliamento e della pelle) si posiziona su livelli poco inferiori al 50%. Seguono Francia e Spagna, con un peso bio-based del 40% circa, e infine Germania, dove il coefficiente bio sulla produzione totale è inferiore al 40%.
Cluster SPRING
SPRING è il Cluster italiano della bioeconomia circolare, che riunisce oltre 140 stakeholder tra università, centri di ricerca pubblici e privati, PMI e grandi imprese nazionali e multinazionali, attivi in diverse filiere produttive: chimica verde, agro-alimentare, carta e cellulosa, gestione risorse idriche, aerospazio, automotive, ecc. L’obiettivo è contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo di un contesto e di un tessuto industriale e accademico attrattivo, dinamico, innovativo, competitivo e in continua crescita.
Il nuovo consiglio direttivo
Armando Quazzo di SMAT Torino, Catia Bastioli di Novamont, Gabriele Costa di Lamberti, Luca Lovatti di Melinda, Luigi De Caro di Acquedotto Pugliese, Luigi Iavarone di Iavarone Wood Technology, Maria Giovanna Vetere di NatureWorks, Mario Riciputi di Biosphere, Massimo Aiello di Acea Ambiente, Stefano Alini di Radici, Amedeo Lepore dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, David Chiaramonti del Politecnico di Torino, Francesco Paolo La Mantia di INSTM, Isabella De Bari di ENEA, Lucia Gardossi dell’Università degli Studi di Trieste, Daniela Sani di ART-ER, Diego Bosco del Consorzio Italbiotec, Donato Rotundo di Confagricoltura, Massimiano Tellini di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Massimo Centemero del Consorzio Italiano Compostatori.