Per il ciclo “DIG.INT POINT OF (inter)VIEW – Voices from the territories” pubblichiamo l’intervista a Lorenzo Marconi

Per il ciclo “DIG.INT POINT OF (inter)VIEW – Voices from the territories” pubblichiamo l’intervista a Lorenzo Marconi

La definizione di strategie da mettere in campo sempre più efficaci per implementare l’internazionalizzazione della formazione di un territorio passa anche per la conoscenza delle esperienze delle istituzioni Regionali, Enti di Formazione, Aziende o Università che in quelle regioni operano in prima linea e che compongono il partenariato del progetto DIG.INT Digitale International Trainers. 

Per questo quarto appuntamento abbiamo quindi coinvolto Lorenzo Marconi, Professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione (DEI) dell’Università di Bologna. Attualmente Presidente della Fondazione Scuola Universitaria per le professioni tecniche dell’Emilia Romagna (Super).

Abbiamo dialogato sulle sinergie pubblico privato da attivare e incentivare e dell’esigenza di un approccio strategico per valorizzare il territorio e favorire lo sviluppo sostenibile.

Lorenzo Marconi ci parla di…

SINERGIE PUBBLICO E PRIVATO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

L’internazionalizzazione dell’istruzione e dell’orientamento professionale è un tema cruciale, che spesso suscita opinioni contrastanti. 

Secondo Lorenzo Marconi, Professore universitario e Presidente della Fondazione Scuola Universitaria per le professioni tecniche dell’Emilia Romagna, promuovere questa apertura verso il mondo è fondamentale, trascurando i luoghi comuni negativi  secondo i quali l’internazionalizzazione rappresenterebbe un rischio di fuga dei talenti all’estero

Aprire le porte alle esperienze internazionali, sia per le aziende che per le istituzioni educative, è un passo indispensabile. Accogliere studenti stranieri e inviare i nostri giovani a formarsi all’estero può solo portare vantaggi, se gestito correttamente.” 

L’arricchimento culturale, l’apprendimento delle soft skills e l’accesso a nuove prospettive sono solo alcune delle ricchezze che l’internazionalizzazione porta con sé. Investire in questa direzione non solo arricchisce le esperienze individuali, ma può anche portare ad un arricchimento economico e industriale per il territorio.

D’altro canto, è cruciale evitare di cadere nell’errore di perseguire l’internazionalizzazione a tutti i costi, senza un piano ben definito. La qualità dell’esperienza formativa e le opportunità offerte sul territorio devono essere prioritarie. È fondamentale garantire che l’apertura verso l’esterno sia accompagnata da un valore aggiunto tangibile, sia in termini di reti di collaborazione sia in termini di supporto e tutela per gli studenti e i professionisti che si spostano.

L’internazionalizzazione è un fenomeno inevitabile nel mondo moderno, che porta con sé sia opportunità sia  sfide per le aziende e le istituzioni formative. Tuttavia, la paura della perdita di talenti non dovrebbe essere un freno a questo processo, ma piuttosto un incentivo a rivedere le strategie di attrazione e fidelizzazione.

Per attrarre e trattenere talenti, è fondamentale valorizzare il territorio e creare un ambiente che ispiri e spinga alla crescita. La competizione tra enti e imprese ostacola il potenziale sinergico della collaborazione. È quindi essenziale fare squadra, sia a livello pubblico sia a livello  privato, per creare un ecosistema formativo e industriale dinamico e competitivo.

La diversità è una risorsa, e le esperienze variegate arricchiscono il contesto formativo e professionale. È fondamentale, quindi comunicare con chiarezza che l’Emilia-Romagna è un luogo di opportunità, un territorio dotato di un sistema formativo integrato e di un settore industriale solido e innovativo.

Anche la formazione continua dei docenti rappresenta un elemento centrale nell’approccio strategico all’internazionalizzazione. 

Secondo il prof. Marconi, “è fondamentale creare un ecosistema-docenti che combini l’esperienza accademica con quella professionale, garantendo un equilibrio tra trasferimento di conoscenze teoriche e competenze pratiche“. Questo approccio integrato permette di soddisfare le esigenze specifiche degli studenti e di prepararli efficacemente per il mondo del lavoro. “È essenziale mettere a disposizione risorse interne alle aziende per la formazione e adottare metodi didattici innovativi che coinvolgano attivamente gli studenti“.

Infine, la disponibilità di strutture e spazi adeguati non solo aule didattiche ma laboratori specifici, riveste un ruolo fondamentale nell’internazionalizzazione dell’alta formazione. Il documento di visione della Fondazione Super indica che, “è necessario superare i limiti strutturali delle istituzioni universitarie tradizionali e creare spazi condivisi tra enti pubblici e privati, ideali per la formazione professionale“.

Un’infrastruttura condivisa e neutrale tra le industrie può rappresentare la chiave per promuovere l’interscambio di conoscenze e lo sviluppo di competenze pratiche. 

Solo attraverso una collaborazione sinergica e l’adozione di strategie innovative sarà possibile garantire un’offerta formativa di qualità e sostenibile, in grado di preparare gli studenti per le sfide del mondo globale.

 

 

Lorenzo Marconi. Professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione (DEI) dell’Università di Bologna. Svolge la sua attività di ricerca a livello internazionale nel campo della teoria del controllo e della robotica. E’ stato coordinatore del corso di studi in Ingegneria dell’Automazione e della laurea professionalizzante in Meccatronica dell’Università di Bologna. Attualmente è Presidente della Fondazione Scuola Universitaria per le professioni tecniche dell’Emilia Romagna (Super).

 

PER ULTERIORI INFORMAZIONI: https://super.unier.eu/it

 

Per ulteriori informazioni su DIG.INT

 

 

DIG.INT è un progetto europeo, di cui ART-ER è partner, il cui obiettivo è sostenere il processo di internazionalizzazione dell’istruzione e formazione professionale (IFP) – ai tre livelli di insegnanti/formatori-discenti, organizzazioni di fornitori di IFP e sistemi di IFP regionali – sfruttando appieno il potenziale delle opportunità di trasformazione digitale per aumentare l’attrattiva dell’IFP e la sua capacità di sostenere il processo di internazionalizzazione dei sistemi economici.

Le interviste si configurano come attività di diffusione e valorizzazione del diverso punto di vista dei numerosi partner che assieme ad ART-ER compongono il team di progetto: CIS Scuola per la gestione d’impresa (LP), ART-ER, Politecnica University of Bucharest; CIFP MEKA LHII; SFC Sistemi Formativi Confindustria; JVB Jan Van Brabant School; University Lion; University College of Leuwen